
Non è nostra abitudine infilare la testa sotto la sabbia. Tra luci ed ombre, l'Assistente infermiere e la conseguente revisione della figura dell'OSS sono una realtà. Che ci piaccia o no, da sempre la sanità è un macrosistema che si evolve e muta ed è nostro dovere, per la serietà ed il pragmatismo che ci contraddistinguono, non restare immobili sull’Aventino a criticare e a polemizzare, ma imboccare con passo deciso la strada del confronto, della partecipazione e della proposta, in un sistema che tutti sappiamo essere assai complesso.
I PUNTI CARDINE
Il DPCM del 28/2/25 che istituisce la figura dell’assistente infermiere e il DPCM 25/03/25 che revisiona la figura dell’OSS ci sono, esistono e sono stati pubblicati. La figura dell’Assistente infermiere è stata dunque istituita. Al fine di darle almeno una iniziale tutela nel suo inquadramento, questo è stato previsto nel contratto della sanità pubblica 22/24 recentemente sottoscritto.
COL SENNO DI POI
Ora vogliamo solo rammentare che la nostra posizione fu chiaramente e particolarmente critica nei confronti di Regione Lombardia quando decise con la delibera n. 6724/2022 di licenziare la figura dell’OSS con formazione complementare. Una figura a nostro parere che non aveva le giuste garanzie di tutele e di sicurezza nell’esercizio delle mansioni: non vi era alcun riconoscimento aggiuntivo per ciò che avrebbe svolto in più rispetto alle mansioni codificate per l’OSS e alcun riconoscimento della figura sul territorio nazionale.
Non vogliamo e non dobbiamo incorrere nella medesima dinamica, lo dobbiamo ai professionisti che già operano nel mondo sanitario, lo dobbiamo ai fruitori delle prestazioni a cui va data garanzia di qualità e sicurezza delle stesse e lo dobbiamo a chi deciderà di intraprendere questo percorso di formazione.
IL NUOVO CONTESTO
La risoluzione votata all’unanimità in Regione Lombardia, va apparentemente verso una attenzione e un significativo miglioramento di quanto oggi strutturato e disciplinato dalla norma che istituisce la figura dell’Assistente infermiere e come Organizzazione Sindacale questo abbiamo il dovere di approfondirlo, contestualizzarlo e analizzarlo.
Riteniamo che sia doveroso un monitoraggio del percorso di formazione e di implementazione, come pure necessario il coinvolgimento di tutti gli attori del sistema, la figura va compresa nella sua portata e deve essere inserita con attenzione, con piani di lavoro che siano chiari e codificati, definendo chi fa che cosa e su chi ricade la responsabilità dell’agire.

Scarica il testo della risoluzione n. 18 Approvata nella seduta del Consiglio Regionale del 6 novembre 2025
RITARDO “COGNITIVO”
Rammentiamo che le professioni sanitarie hanno avuto negli anni delle trasformazioni e una crescita professionale che non è ancora stata del tutto né compresa e neppure recepita dai sistemi sanitari e di contraltare, resta ancora oggi, una carenza della loro valorizzazione piena, la quale deve giungere anche dal contratto di lavoro.
La stessa figura dell’OSS negli anni ha avuto aggiornamenti e in primis questo operatore deve essere messo nelle condizioni di esercitare al meglio il proprio ruolo, questa figura non sparisce, per questo sul suo ruolo va fatta una seria ed approfondita valutazione.
LA FORMAZIONE
Si evidenzia che per tutte le professioni e gli operatori che entrano nel processo assistenziale riteniamo importante, necessario e doveroso il mantenimento di una formazione continua, che li sostenga ed accompagni nel lavoro quotidiano. L’ attività di cura non è un processo statico, subisce continui aggiornamenti grazie alle scoperte nate dalla ricerca, alle innovazioni tecnologiche, all’aggiornamento della farmacologia, insomma, a nostro parere chi lavora in questo ambito e nei diversi ruoli deve fruire di un aggiornamento continuo ed essere messo nelle condizioni di poter esercitare questa funzione al meglio.
I MODELLI ASSISTENZIALI
Ora con il futuro inserimento dell’Assistente infermiere, non è più procrastinabile l’analisi e la revisione dei modelli assistenziali per consegnare la giusta valorizzazione di ciascuno, in un sistema complesso quale è quello sanitario. Ogni revisione e l’inserimento di una nuova figura deve essere accompagnato poiché rappresenta un cambio culturale che deve portare benefici a tutto il sistema ed alle persone che vi operano e ciascuno deve conoscere ruoli, competenze e funzioni di ogni componente di un’equipe assistenziale.
Quando pensiamo alla revisione dei modelli organizzativi, non pensiamo al ribasso o al taglio nei setting assistenziale, pensiamo ad una leva che porti alla piena valorizzazione di ciascuno, sia che siano professioni sanitarie che OSS e questo in termini di miglioramento di qualità della vita lavorativa, della qualità, sicurezza ed appropriatezza delle prestazioni. Ciascuno deve sentirsi appieno valorizzato nel ruolo che riveste.
NON SIAMO OSSERVATORI PASSIVI
Come si sarà compreso, quindi, la CISL FP Lombardia non vuole restare a guardare e a polemizzare in maniera sterile, chiede di entrare nel merito e chiede un chiaro e trasparente confronto sul tema; se non ci intermediamo nel cambiamento, rischiamo che questo ci travolga senza possibilità di introdurre miglioramenti. E questo non lo vogliamo!
Siamo per essere proattivi e questo, come sempre, per il bene comune; per le donne e gli uomini che operano nei servizi socio sanitari; per i cittadini che da questi ricevono cure ed assistenza; per dare concretezza all’art. 32 della Costituzione Italiana. Perché per noi la salute è e resta un diritto inalienabile.


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