
Questa mattina si è svolto Lombardia, il grande presidio regionale che accompagna . Incrociano le braccia, oggi 16 settembre, i 135 mila addetti del terzo settore socio-sanitario assistenziale educativo alle dipendenze delle strutture associate ad Uneba o che comunque applicano il Ccnl.
a Milano, in via Pattari 6, proprio davanti alla sede di Uneba
lo sciopero nazionale del settore

Alla base della mobilitazione, avviata nei mesi scorsi con la proclamazione dello stato di agitazione e lo svolgimento di sit-in e presidi di fronte le sedi delle Regioni e in tutte le province, La protesta, indetta dai sindacati di categoria nazionali, si sta svolgendo in tutta Italia con presidi organizzati a livello regionale, come quello che per la Lombardia è in atto ora a Milano. Un contratto scaduto da quasi cinque anni, una piattaforma di rinnovo presentata 44 mesi fa, oltre due anni di estenuante trattativa: questa è la situazione nella quale si trovano i lavoratori del settore. , sebbene Uneba abbia palesato un sostanziale passo indietro sulle posizioni ritenute dai sindacati inaccettabili,
il mancato rinnovo del Contratto nazionale, scaduto da quasi cinque anni.
Uno sciopero, quello di oggi, che nemmeno l’ultimo incontro con l’associazione datoriale del 12 settembre è riuscito a scongiurare
un parziale dietrofront ascrivibile al percorso di mobilitazione avviato nei mesi scorsi.

Al momento Uneba, dichiarando la volontà ad intraprendere un negoziato che accorci i tempi del rinnovo entro il mese di giugno 2025, si è resa disponibile a rinnovare ad incrementare le quantità economiche, superando, quindi, la precedente proposta a titolo di anticipo che ha portato alla rottura della trattativa. . Pur prendendo atto di queste novità, che ha l’obiettivo di costruire una adeguata risposta delle lavoratrici e dei lavoratori all’approccio che Uneba ha avuto nei confronti di .
Verrebbe meno, da parte datoriale, anche la pregiudiziale, da sempre posta al tavolo, in merito alla necessità che il 50% del costo del rinnovo contrattuale fosse posto a carico delle istituzioni pubbliche
abbiamo valutato contestualmente insufficiente la disponibilità datoriale ai fini di una eventuale sospensione dello sciopero
un rinnovo che dovrà essere in linea con le attese di chi lavora ed in linea con i rinnovi contrattuali già siglati nel settore

In Piazza si sono susseguiti i diversi interventi delle delegate e dei delegati provenienti dagli enti Uneba del territorio lombardo che in rappresentanza di tutto il personale hanno ribadito e sottolineato l'aumento dei carichi di lavoro quotidiano, le criticità crescenti e tutte le ricadute lavorative, economiche e familiari causate da mancato rinnovo dignitoso. E' intervenuto inoltre il Segretario nazionale CISL FP Franco Berardi che ha ribadito l'irricevibilità delle proposte Uneba il sostegno a lavoratrici e lavoratori in questa mobilitazione per aumenti contrattuali adeguati richiamando inoltre alle loro responsabilità non solo la parte datoriale ma anche tutte le istituzioni partendo da Regione Lombardia. "Un contratto non è fatto solo di acconti e mancette ma di aumenti veri, tabellari utili alla valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori, di competenze e professionalità che diano forza al lavoro delle donne e degli uomini di questo settore. Un settore fondamentale per la cura e la tutela della salute della collettività. Pretendiamo quindi un contratto vero con tutte le tutele economiche e normative del caso".

