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Si è tenuta oggi la giornata di sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto socio-sanitario e socio-assistenziale a cui si applica il CCNL Anaste contro il rinnovo contrattuale peggiorativo sottoscritto dall’associazione datoriale con sigle non rappresentative del settore.
Le motivazioni dello sciopero risiedono nelle criticità del negoziato e nella chiusura di Anaste rispetto alla ricerca di soluzioni volte a garantire ai lavoratori pari diritti, tutele, dignità riconosciute a dipendenti del settore.
In Lombardia le lavoratrici e i lavoratori sono scesi in presidio unitario regionale, dalle 10.30 alle 12.30 a Milano davanti alla Casa Famiglia Affori in via Franco Faccio 15/19.

Riteniamo inaccettabile la scelta di Anaste di aver voluto firmare il CCNL 23/25 con un gruppo di sindacati autonomi (Ciu-Unionquadri, Snalv-Confsal, Confsal, CSE, CSE Sanità, CSE Fulscam e Confelp) prevedendo un aumento contrattuale irrisorio volto ad imprimere uno slancio verso il basso dei servizi resi alle persone ed alle loro fragilità minandone seriamente la qualità.
In particolare FP CGIL. FP e FISASCAT CISL, UIL FPL e UILTUCS ritengono offensiva, irricevibile, insufficiente e gravemente lesiva della dignità dei circa 10806 dipendenti la proposta di ANASTE caratterizzata da un ‘ipotesi di incremento di 55 euro sul Tabellare, per il livello 4, full time, oltre a 5 euro di assistenza sanitaria integrativa, una Una-Tantum di 200 euro sotto forma di welfare ed il pagamento del terzo e del quarto evento di malattia al 75%. Si sottolinea che le OO.SS richiedono da tempo il miglioramento del trattamento di malattia con la corresponsione del 100% della retribuzione.

La proposta appare del tutto inadeguata, soprattutto se si prendono a riferimento i CCNL recentemente rinnovati nel settore, quali ad esempio, Uneba, Cooperative Sociali, Valdesi, Anffas, Agidae con percentuali che variano dal 10,4% al 12,6% sul tabellare, senza considerare le importanti migliorie sulle parti normative.
Per questo anche in Lombardia abbiamo voluto dare voce a dei Fantasmi della cura, ribadiamo fortemente che è vergognoso lucrare e guadagnare sul lavoro di chi si prende cura delle persone fragili.

